The article La quintupla elica come approccio alla governance dell’innovazione sociale, written by Professor Christian Iaione together with Elena De Nictolis, was published by the Brodolini Foundation within their research and studies publication “I luoghi dell’Innovazione Aperta: Modelli di Sviluppo Territoriale ed Inclusione Sociale”. The complete publication is available here (in Italian).
In this article Iaione and De Nictolis present the “Collaborative City” (CO-City) urban co-governance framework as a way to facilitate collaborative and open knowledge production and social innovation processes within the city. A paradigm change is in fact needed if we want living labs or open innovation spaces to truly function as instruments of local social and economical innovation.
“The CO-City paradigm is a co-governance model based on three levels: sharing, pooling and polycentrism (Iaione, 2016; Iaione e Cannavò, 2015). This model incorporates a vision of the city as a place of material and immaterial production that, following the principles and the method drawn by the Economics Nobel Prize Elinor Ostrom, functions through local knowledge and through cooperation between the different actors around a common resource – which in our case is not anymore a natural or cognitive resource, as envisaged by Ostrom, but becomes instead the city as a whole and all the resources it contains. Therefore the CO-city model builds on Ostrom’s teaching while also giving space to a inter and supra-local dimension and while accounting for a major social and regulatory complexity”.
This generates an approach which aims at building a “urban institutional and productive ecosystem composed by co-governance platforms built around the city’s commons goods”. Furthermore, the CO-City approach further elaborates on the triple helix governance model and develops a more complex and precise version, defined as quintuple helix model, which identifies the five actors of polycentric governance. These actors are public institutions, cognitive institutions, the private sector, civil society organizations and active citizens (what we can call the un-organized public).
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L’articolo La quintupla elica come approccio alla governance dell’innovazione sociale, scritto dal Professor Christian Iaione assieme a Elena De Nictolis, è stato pubblicato all’interno della pubblicazione “I luoghi dell’Innovazione Aperta: Modelli di Sviluppo Territoriale ed Inclusione Sociale” della Fondazione Brodolini. La pubblicazione è disponibile qui nella sua forma completa.
In questo articolo si evidenzia la necessità di un cambio di paradigma nella governance urbana, fondamentale se vogliamo facilitare processi di innovazione sociale e di co-produzione di conoscenza all’interno della città. “L’approccio della “Città Collaborativa” (o, per brevità, “CO- Città”) tende a realizzare questo obiettivo ed è basato su un modello di co-governance urbana a tre livelli: condivisione, collaborazione e policentricità (Iaione, 2016; Iaione e Cannavò, 2015)”. Questo approccio costruisce sulla lezione del premio Nobel per l’economia Elinor Ostrom, la cui visione fa leva sulla conoscenza locale e sulla cooperazione fra diversi attori o utenti di una risorsa comune, ma arriva a prendere in considerazione non solo i beni naturali e cognitivi, su cui la Ostrom si concentrava, ma anche la città in quanto tale e tutte le risorse in essa presenti. Per questo il modello CO-Città, sviluppato tenendo conto della maggiore complessità che caratterizza l’ambiente urbano, identifica cinque diversi attori fondamentali per generare forme di “governance a quintupla elica”. Tali attori sono le istituzioni pubbliche, le istituzioni cognitive e il privato, già previsti dal modello a tripla elica, a cui si aggiunge l’importante componente della società civile, organizzata (associazioni) e non (cittadini attivi, innovatori sociali, city makers). L’aggiunta di questi attori fa si che l’innovazione generi imprese e istituzioni più inclusive e sostenibili anche dal punto di vista sociale, ambientale e culturale.