Ultimo co-working di LabGov EDU!

Ultimo co-working di LabGov EDU!

Save the date!
Venerdì 7 e sabato 8 aprile ultimo co-working di LabGov EDU 2016/2017, con ospiti d’eccezione.

Venerdì, dalle 16.00 alle 19.00 in aula 307/a, il prof. Francesco Rullani presenterà un intervento su “Società 4.0: Social Innovation e Social Entrepreneurship come nuovi strumenti per affrontare nuovi sfide”.

Sabato la giornata sarà divisa in due: la mattina Enrico Fontana, Laura Marino e Luca di Addezio di Legambiente parleranno ai labgovers di economia civile. Il pomeriggio invece sarà dedicato alla pianificazione delle prossime attività on field e al co-design del prossimo anno di laboratorio.

The City as a Commons discussed during the third workshop

The City as a Commons discussed during the third workshop

On Friday, March 10th, we had the honor to host Professor Sheila Foster, LabGov’s co-founder, co-director of the Fordham Urban Law Center and founder of the Fordham University Urban Consortium, and Professor Maria Rosaria Marella, professor in Private Law at the University of Perugia. Two experts at the international level together to talk about the city as a commons, and about use and property in the urban space as well.

To govern the city as an urban common is the goal for witch we’ve been working for years. Cities are at the same time resources and generative elements so that we can bring by them other several different resources and our duty is to take care of them and to use them as better as we can. How do we create these processes of distribution of resources by the commons to the citizens? What are the limits to the private property and how we decide what’s the right moment to entrust the management of the property to the comunity in order to avoid the “slippage” phenomenon?”.

It is not easy to find answers to these questions but we can notice that the Italian law system tries to solve this problem with a juridic act according to witch is possible to buy properties in collectives without having in return money, but reinvesting it in the society.

Professor Sheila Foster shared with the labgovers her experience on urban commons, defined as something that has to be open, accessible and potentially collectively owned, and talked about the big issue of resource distribution within the city, which leads us to the problem of how do we allocate resources. Professor Foster also shared her knowledge on experiences in New York City (a city that is currently acting as a private land owner) on community-owned networks (broadband) and collaborative ecosystems, that act as incubators fostering common-pooled small business and start-ups, and teach them how to create tech goods, and how to use the commons to pull and distribute resources.

Professor Marella, starting from the assumption of the city as a commons as a place where value and wealth are produced, proposed the legal tools we currently are putting in place to have access to and redistribute resources: the right of access and use, and the limits to the property.

A great moment of discussion and thinking with the students followed the two speeches.

Il 10 marzo, durante il terzo workshop di LabGov EDU 2016/2017, abbiamo avuto l’onore di avere come relatrici dell’incontro la professoressa Sheila Foster, co-fondatrice di LabGov, co-direttore del Fordham Urban Law Center e fondatore del Fordham University Urban Consortium, e la professoressa Maria Rosaria Marella, docente del Dip. di Giurisprudenza presso l’università di Perugia. Due esperti di beni comuni a livello internazionale, insieme per condividere con i labgover la loro esperienza.

La prof.ssa Foster, esperta di governance dei beni comuni urbani intesi sia come risorse in sé sia come elementi generativi, ha condiviso la visione di beni comuni urbani come qualcosa che deve essere aperto, accessibile, e “collectively owned” e parlato di esperienze portate avanti a New York, nello specifico nel Bronx e ad Harlem, concentrandosi sugli ecosistemi collaborativi

Ha poi proseguito la prof.ssa Marella portandoci ad esempio il caso di “salute ambiente e territorio” sul quartiere del Pigneto di Roma per evidenziare i problemi che la proprietà pubblica e privata stanno affrontando negli ultimi anni concernenti i limiti del loro utilizzo e la mancata valorizzazione dei loro benefits.

 

È emerso che la città è:

  • luogo di produzione, di ricchezza e di produzione.
  • luogo di espressione.

Una prima riflessione/domanda emersa è stata:

‘’Tutti producono valore, ma come possiamo avere accesso a questa ricchezza? In che misura questa ricchezza può essere distribuita?’’

Giuridicamente non esistono molti riferimenti: tendenzialmente ci sono strumenti che hanno in qualche modo realizzato il diritto di uso agli spazi, e di conseguenza limiti alla proprietà (pubblica e privata). Il caso Pigneto a Roma è molto sentito ed è una situazione molto articolata. Vi è una piccola piazza molto frequentata, gestita dai residenti, in cui organizzano cene e feste particolari. Un giorno una fila di box viene venduta ad un imprenditore che presenta subito un cambio di destinazione di uso per farci una sorta di Starbucks italiano.

Cosa si può fare? C’è un modo per resistere al cambio di utilizzo? In che misura questa comunità ha la possibilità di utilizzare questo spazio e quanto può rivendicarlo?

Si può pensare di evitare la proprietà dando ai singoli utenti l’uso di un’unità in modo che la circolazione dell’immobile nel mercato può essere controllata dalla comunità.

Ci sono già degli esempi di uso comune come i regolamenti (patto tra i cittadini e il comune in cui si stipulano delle regole), immobili assegnati alla comunità con amministrazione favorevole, ad esempio l’ex asilo filangieri (Napoli) (serie di beni diventati accessibili al pubblico).

Nel caso Pigneto questo diritto della cittadinanza non è realizzabile perché non si può rivendicare un bene accessibile – anche se privato – alla comunità.

Ai due speech è seguito un interessante momento di dialogo e confronto con gli studenti.

Appuntamento al 17 e 18 marzo per il primo co-working del secondo semestre!

 

 

 

 

 

 

 

 

Friday, March 10th, a workshop with Sheila Foster and Maria Rosaria Marella!

Friday, March 10th, a workshop with Sheila Foster and Maria Rosaria Marella!

On Friday, March 10th, LabGov EDU 2016/2017 will host in its workshop two experts of commons at an international level: professor Sheila Foster, co-director of the Fordham Urban Law Center and co-founder of LabGov, and Maria Rosaria Marella, professor of private law at Perugia University.

Professor Foster will focus on “The City as a Commons”, the relation between commons and urban context, with a speech on pooling and generating common goods in undeserved neighborhoods, while Professor Marella is going to focus on use and property in urban spaces.

After the two panels, labgovers and LabGov’s experts will have time to discuss with Professor Foster and Professor Marella about the thematics related to urban commons.

Venerdì 10 marzo si terrà il workshop che aprirà la seconda sessione di attività di LabGov Edu. Interverranno due esperte internazionali nell’ambito dei beni comuni, la professoressa Sheila Foster e la professoressa Maria Rosaria Marella.

Sheila Foster è professoressa alla Fordham University e cofondatrice di LabGov; il suo intervento si collocherà nella cornice del percorso di apprendimento che i Labgovers stanno portando avanti sui beni comuni, e in particolare sulla relazione tra il contesto urbano e i beni comuni (“the City as a commons”); la professoressa inoltre racconterà le esperienze di New York in tale ambito. La professoressa Marella, ordinaria di diritto privato all’Università di Perugia, focalizzerà la sua attenzione sui beni comuni come paradigma che va oltre i concetti di  pubblico e privato; inoltre  parlerà agli studenti dell’uso e della proprietà nello spazio urbano.

Quella del 10 marzo è la prima data della serie di appuntamenti del secondo semestre, che vedrà i LabGovers impegnati in workshop teorici, co-working pratici e attività nel territorio della città. Continua dunque il percorso del Laboratorio nell’università, dopo una prima sessione densa di incontri con esperti di beni comuni, giornalisti urbani, architetti e urbanisti e attività di rigenerazione urbana. Dopo questa data l’appuntamento sarà per la terza sessione di co-working, il 17 e 18 marzo.

Redevelopment and Solidarity

Redevelopment and Solidarity

The 17th of December was a day to remember for the requalification of the Public Parc of Centocelle.

The project has faced great challenges but on Saturday,the joint work of different realities has brought a new beginning for a
small area situated between the old Osteria and the exAgip building. This achievement couldn’t be possible without to the active participation of several associations, namely la Comunità Parco Pubblico di Centocelle, l’Associazione Nuova Vita, i gruppi di immigrati delle associazioni Dorean Dote Onlus, CUB Immigrazione Confederazione Unitaria di Base, Unione inquilini and the LabGov Luiss. In the early morning,the environmental redevelopment begun,the hole group,equipped with gloves and trash bags had two main objectives in mind. Firstly,being this area the closest zone to the Metro station,one of the main goal was to mark a visible entrance path that could be undergo by the park’ users. A subsequent goal was to free the tunnel from all the forgotten objects, in fact, the “Galleria della metro di Mussolini”, is an unfinished project proposed in 1941 as variance of the Roma-Fiuggi railway. The Tunnel passes under the hole park and was used for many years as a landfill of old furnitures,unused clothes but also as a disreputable shelter; as a consequence it was of utmost importance to redefine and sensitize habitants and institutions over the importance of this historic masterpiece.

The following day, the association “Settimo Biciclettari” together with la Comunità per il Parco Pubblico di Centocelle,organized an exclusive visit inside the gallery for the ever first time. Despite all the dusty substances,the atmosphere of solidarity encouraged everybody to work hardly to achieve great results. Dozens of trash bags and hills of objects were accumulated. The only drawback of the day was the impossibility of Ama to pick up the material due to bureaucratic misunderstanding. The hill of object has not been removed from the Agip zone, this situation is a clear evidence of the continuous challenges that the project involves; governance of the commons is the ability to find solutions but also the willingness to promote citizens’ needs and discourage unsatisfied passive personalities that habitants might englobe when living in a metropolis like Rome. The park is a pure symbol of the wider inefficiencies of a city full of unavailable resources. This project shows that development and change are around the corner but its up to citizens to take care of it and to valorize what this city has to offer.

Third Session of Co-working

Third Session of Co-working

On Friday 11th November 2016, labgovers met Professor Paola Santoro during the third session of co-working. The session started with the report concerning the on-the-spot- investigations made by the students on the 8th and 10th of November at the archaeological park of Centocelle and its surroundings. Their impressions and considerations were different, but the students agreed on the fact that there is a clear feeling of uneasiness and resignation regarding the Park and its neighbourhood. Following this report made by the students, Paola Santoro taught them how to use the Value Proposition Canvas, a tool extremely useful in the field of facilitation of common goods. The tasks for the students were the following: targeting the needs, the fears, the wants and the substitutes connected to the park, and placing them inside the model. Despite the difficulties found in the choice of the best category to fit each concept, the results have been quite similar across the different groups. The session concluded focusing on the activities of the following day, which would have been devoted to find solutions for the many problems of the area.

The morning debate, guided by Eloisa Susanna, started with the presentation of the Co-Roma platform and the analysis of the related questionnaire, lately used by the participants. After this analysis it was time to map some commons and the participants, after identifying the Tevere’s graffiti, are split in six groups and start the mapping, which makes them able to identify 18 more commons, to be analyzed and approved later. The last half an hour is then used to talk about what labgovers have seen and found during the on-the-spot investigations.

The mobility group is the first to start, stating that the car sharing services are not available in Centocelle, that is in a state of abandonment, that an orientating system is missing and that the accessibility to the park is problematic for disabled people; the services group puts the accent on the dissatisfaction of the people, wondering if that could be blamed for the lack of investments.

The afternoon debate is guided by Paola Santoro who introduced the concept of ‘Minimum Viable Product’, and the mobility group confirms the points listed above (accessibility from all neighbourhoods, accessibility for disabled people, orientating system to cross the park, grant public transports’ efficiency, map the park, park in safe spots, widen car sharing services) ranked by importance, from the more to the less important, and the same procedure is applied to the fears felt by the park’s users (being victim of an assault or theft, to be lost, stray animals, darkness) and to the services to be realized, and the wants( services inside the park, parking lots, underpass, directions, knowledge of the park). The remarks of the mobility group are taken as an example by the other groups in the analysis of the classification of needs, fears and wants.

The meeting closes with the exposition of the work made during the day, and each group is able to provide some solutions aimed at resolving the problems of the park.

The first to talk is the services group, which identify three main concepts: the organization of turns for the monitoring, communication and diffusion of information, organization of cultural events. After them, the group resources stress, as a first solution, the importance of the presence of benches inside the park. They also suggest to increment the accessibility of the park and its surveillance. The group mobility focuses on the accessibility to the park: their solutions are mainly the creation of entrances and structures suitable also for disabled people. Finally, the criticity group stress the importance of developing a sense of belonging to the park for the citizens.


Venerdì 11 Novembre 2016, i giovani labgovers hanno partecipato alla terza sessione di co-working sotto la guida della professoressa Paola Santoro. La sessione è iniziata con il resoconto degli studenti sui sopralluoghi effettuati presso il Parco archeologico di Centocelle e i suoi dintorni effettuati in data 8 e 10 novembre. Gli studenti, avendo potuto osservare la situazione e parlare con gli abitanti della zona, hanno potuto percepire un generale clima di disagio e rassegnazione nei confronti del parco stesso. A seguito del resoconto, Paola Santoro ha illustrato ai ragazzi come utilizzare il Value Proposition Canvas, uno strumento molto utile per la facilitazione dei beni comuni. Il compito successivo, infatti, è stato individuare i bisogni, le paure, i desideri e i substitutes connessi al parco, e posizionarli all’interno del modello fornito. Nonostante le difficoltà incontrate nell’individuare la categoria migliore in cui inserire le numerose idee, i risultati emersi si sono rivelati abbastanza simili in tutti i gruppi presenti. L’incontro si è concluso anticipando che il giorno seguente gli studenti si sarebbero concentrati sulle soluzioni ai problemi individuati.

La giornata del 12 Novembre 2016 ha avuto come ordine del giorno la mappatura digitale.

La discussione della mattina, guidata da Eloisa Susanna, è iniziata con la presentazione della piattaforma Co-Roma e con l’analisi del questionario ad essa allegato, che è stato poi utilizzato dai ragazzi. Dopo questa analisi si è passati alla mappatura di alcuni beni comuni ed i ragazzi, dopo aver identificato i graffiti sul Tevere, sono stati divisi in sei gruppi ed hanno iniziato la mappatura vera e propria, grazie alla quale sono stati inseriti altri 18 beni comuni, in seguito analizzati e approvati. L’ultima mezz’ora è stata quindi utilizzata per restituire quanto visto e riscontrato durante i sopralluoghi.

Ad iniziare è stato il gruppo mobilità che ha riscontrato che i servizi di car sharing non arrivano fino a Centocelle, che la mobilità è lenta e difficoltosa e che manca un sistema per orientarsi e che l’accessibilità al parco è difficoltosa per le persone diversamente abili; in seguito, il gruppo servizi ha evidenziato come il punto più interessante sia l’insoddisfazione dei cittadini e si domanda se non sia questa la causa della mancanza di investimenti.

La discussione del pomeriggio è stata guidata invece da Paola Santoro che ha introdotto il concetto di Minimum Viable Product ed il gruppo mobilità ha ribadito i punti sopra elencati (accedere da tutti i quartieri, accessi per disabili, attraversare il parco, garantire efficienza mezzi pubblici, mappare parco, parcheggiare in sicurezza, estendere i servizi di car sharing) che sono stati classificati in base alla loro importanza, dal più al meno importante, così come le paure provate dagli utenti del parco (subire aggressioni e furti, perdersi, animali randagi, buio) e i servizi che si vorrebbero offrire, wants, (servizi nel parco, parcheggi per tutti i mezzi (in/out), sottopassaggio, indicazioni agli utenti, tunnel, conoscere il parco).

Gli altri ragazzi, divisi nei quattro gruppi, hanno analizzato la classificazione dei bisogni, delle paure e dei wants.

La sessione si è conclusa con la restituzione del lavoro fatto durante il giorno, tramite il quale ogni gruppo è giunto all’identificazione di soluzioni destinate a migliorare il parco e la sua fruibilità da parte degli utenti.

Il primo a parlare è stato il gruppo servizi che ha individuato tre concetti fondamentali: organizzazione di turni per il monitoraggio sistematico/diffusione azioni di volontariato, comunicazione e diffusione delle informazioni, organizzazione di eventi culturali. In seguito è stato il turno del gruppo risorse, il quale ha sottolineato come prima soluzione la necessità di panchine all’interno del parco. Altre soluzioni proposte sono l’incremento del numero di accessi al parco e la vigilanza al suo interno.

Il gruppo mobilità si è concentrato sulla questione dell’accessibilità al parco, tramite l’abbattimento di barriere architettoniche e il coinvolgimento degli abitanti della zona al fine di aumentare l’affluenza e diminuire il tasso di criminalità. Infine, il gruppo criticità si è focalizzato sul piano psicologico, proponendo soluzioni mirate allo sviluppo di un senso di appartenenza nei residenti del Municipio V.

Written by Flavia Parisini

Citizens of the world-2nd Workshop LabGov EDU

Citizens of the world-2nd Workshop LabGov EDU

The second workshop of LabGov EDU 2016/2017 has been held on the 4th of November by Simone D’Antonio, an Italian urban journalist and communicator, member of ANCI and responsible for the activities of the Italian URBACT . He discussed with the class how the development of cities in the global scene is protected and followed by the international institutions.

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Firstly, he introduced some international projects, like the European initiative “URBACT”, but above all he spoke about Habitat III, a meeting organized by the UN every 20 years to rewrite the New Urban Agenda. This year Habitat III took place in Quito, Ecuador, one of the few countries that provide the “right to the city” in its constitution. Due to its complex morphology, it is always searching for new solutions in order to adapt the cities to the territory facilitating all the citizens.

Next, he illustrated the “KNOW YOUR CITY” project, designed to give a voice to everyone who usually suffers in silence, like some African slums’ inhabitants or young Muslims who live in Middle East war zones, that show their own tragic realities with their strength.

He continued, talking about the “shrinking cities” phenomenon (that is unfortunately becoming frequent in our days, in many citiesimg-20161108-wa0026 such as Detroit), and the meaning of being an urban journalist; someone who is interested in finding solutions to the cities’ problems, through knowledge and communication. He underlined the importance of communication (through new media, internet, social networks), arguing how it’s important to build information networks in order to realize projects and create new economic systems, as the supportive one adopted by some marketplaces in Milan, after the Expo experience, in order to fight against food wasting. (link to know more about the experience in Milan: https://www.theguardian.com/cities/2016/oct/16/milan-fight-against-food-waste-ugly-fruit-grassroots-world-food-day)

It is a good habit to be constantly informed about what is happening around the world in the urbanistic sector and to be aware of who makes the difference by giving birth to initiatives and projects, because we are all parts of this big scenery.

More info here: http://citiscope.org ; https://www.theguardian.com/international

Stay tuned!

 

Written by Claudia Caruso